mercoledì 4 luglio 2007

Arte e Periferia: due approcci differenti a confronto

In merito al rapporto tra Arte e Periferia negli ultimi anni è stato scritto un mare di parole.
Mai come oggi il rapporto tra arte e periferia è stato tanto intenso, e questo per merito di una nuova ondata creativa che trova nella città, e non più all'interno dei musei, i propri luoghi di sfogo e di espressione: i graffiti, le tags ( per i non adepti, i graffiti formati esclusivamente dal nome dell'autore) , il fenomeno della steet-art e le sue innumerevoli varianti: spray, stickers e stencil in primo luogo, ma anche l'utilizzo di media differenti quali segnali stradali, blocchi spartitraffico e jersey, piastrelle...
Vi presentiamo "Botto e Bruno", due artisti della scena torinese.

Botto & Bruno rappresentano periferie urbane degradate e luoghi interstiziali, fabbriche dismesse e strade sterrate sovrastate da cieli apocalittici fiammeggianti di rossi bagliori.
Su questi scenari alterati vagano i loro personaggi, giovani in scarpe da tennis che non abbandonano mai la radio, che camminano tra l’erba bruciata dall’inquinamento, si siedono per terra, si specchiano nell’acqua di una pozzanghera.

Il tema della solitudine, dell’incertezza e dell’incomunicabilità emergono dalla loro opera ma una via di fuga sembra possibile nell’energia positiva che, malgrado tutto, anima questi adolescenti capaci ancora di desideri e apparentemente ansiosi di individuare, ad onta di tutto, nuovi modi di comunicare e di vivere il contesto urbano. L’immaginario cinematografico e musicale contemporaneo giocano una parte importante nell’opera di Botto & Bruno. Le loro immagini elaborate al computer raggiungono spesso grandi dimensioni e, sotto forma di wallpaper, arrivano a coinvolgere interamente i muri e i pavimenti degli spazi espositivi; talvolta prevedono l’accompagnamento di un sonoro.

Un immenso palcoscenico dominato da un vuoto, che non e' pero' quello delle piazze metafisiche di De Chirico, aride ed estreme come quei deserti dove non piove da decenni. Già, perche' la città di Botto & Bruno e' viva. Al di là delle reti metalliche, oltre le pareti grigie di cemento, nei cortili dei capannoni in disuso scorre una linfa vitale, una cultura alternativa che si nutre di rock e graffiti, canzoni e parole, immagini e visioni. (L. Pratesi)

5 commenti:

Danx ha detto...

WoW, fantastiche foto!

Anche io sono affascinati da questi luoghi assurdi sorto con l'era industriale.

Ma non inserisco persone, voglio sbattere in faccia agli "spettatori" delle mie fotografie ciò che l'uomo ha costruito e costruisce.

Inoltre non inserisco persone nelle foto di "achitettura" perchè confido in un abbandono di massa di questi quartieri.

Se vi va date un'occhiata alle mie foto sul mio blog!

Saluti

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

Anonimo ha detto...

good start

Anonimo ha detto...

Perche non:)

Anonimo ha detto...

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